- Prima rappresentazione: 1990
- Testo originale: Sergio Cucut
- Regia: Sergio Cucut
Quei del cumitato
Una galleria di esuberanti macchiette ci accompagna in questa storia della Sagra de le raze e vuole restituircene l'antico sapore.
Siamo nel 1938 e un bizzarro cumitato di cittadini si riunisce sotto il bobolár, incaricato dal Comune di organizzare la sagra. Ecco quindi la cesota, la timida e dimessa Gusta, e in rappresentanza della scuola, la Ucia Bortolèta, bidella acida e brontolona che si consola con un sorso di grappa dalle intemperanze libertine dei compaesani. Toni Otia e Meni Canàt, infatti, gareggiano nel trovare attrazioni con cui vivacizzare la sagra: per la gioia del pubblico maschile vengono assoldate la Fedora fascinosa cocotte locale e una ballerina di Trieste, per portare una ventata di mondanità allo spettacolo. Ad essi si unisce, annunciato dall'inconfondibile tosse, lo spazzino Toni Visintin. I giochi dei bambini e le schermaglie di due innamorati fanno da schiamazzante contorno. Attratti dalla piccola assemblea fanno la loro comparsa gli abituali "padroni" della piazza: s'ode il canto sguaiato dell'immancabile ubriaco, quell'allegrone di Selmo; poco dopo compare la Nera, col suo invitante cestone ricolmo di ghiottonerie, guardata a vista da Ciano, il suo geloso e strampalato convivente. La piazza prende ad animarsi come un campiello goldoniano e neppure l'aspra rampogna del vigile Facciuto, con la sua inflessibilità autoritaria, estranea allo spirito paesano, può inibire la spontanea gaiezza della gente.
L'affresco è completo: l'autore ha saputo riprodurre con leggerezza e precisione di tinte quel mondo lontano, più nello spirito che nel tempo. Un mondo in cui le persone trovavano un più profondo gusto dello stare assieme, in cui poche, ma proprio per questo, più sentite, erano le cose che contavano. E lo stesso spirito di allegria, la stessa saggezza spicciola che lunghi anni di oppressione autoritaria non sono riusciti a soffocare. Questa tadizione rurale rimane la più bella eredità che i nostri tempi moderni, certo, ma spesso immaturi, possono vantare.
Personaggi ed interpreti
- Toni Otia
- Meni Canàt
- Toni Visintin
- Selmo Michelin
- Ciano de la Nera
- Facciuto
- Gusta
- Ucia Bortolèta
- La Nera
- Stella
- La ballerina
- La Fedora
- Ugo
- Due bambini