- Prima rappresentazione: 1996
- Testo originale: Sergio Cucut
- Regia: Michele Colussi
Ciola! Te la cunzedo
Chiacchiere, intrighi amorosi e visite di personaggi alquanto pittoreschi sono il sale di questa commedia che ruota attorno ad una famiglia per niente "qualunque".
Tommaso è il padrone di casa, un tipo dall'aria seriosa e sempre pronto a brontolare ma che, nonostante tutto, la grintosa moglie Marianna riesce piuttosto facilmente a rendere docile. La tranquillità della giornata viene rotta dai discorsi al tavolo del soggiorno tra i due, preoccupati per il fatto che la loro graziosa figlia Marina non riesca ancora a trovare il fidanzato. Non si sa bene se costei sia più balbuziente perchè timida o più timida perchè balbuziente, fatto sta che tutte le volte che potrebbe fare amicizia con ragazzi non riesce ad aprir bocca facendo così sfumare l'occasione.
A far visita alla famiglia di Tommaso, arriva Onorato, il fratello di Marianna, che godendo di una certa autorevolezza cerca di indicare ai due la strada da seguire in merito. Per Marina, ci vuole l'intervento di Colomba Rumiz, fattucchiera triestina, che per amoreggiamenti e intrallazzi vari è la più indicata. Pertanto questa si presenta in casa con la sua inseparabile sfera di cristallo e il suo caratteristico accento, credendosi l'unica in grado di leggere il passato per predire il futuro. Stavolta ci azzecca, scrutando nella nebbia della boccia un uomo ricco e pronto a innamorarsi di Marina.
Ma le preoccupazioni per Tommaso non sono finite: come se non bastasse la svogliatezza della serva Prisca, insofferente ad ogni richiamo dei padroni, a un certo momento capita a fargli visita anche un ladro, già da giorni appollaiato fuori a osservare la casa, messo presto in fuga dall'arrivo dei carabinieri. Meno professionista ma altrettanto interessaro all'altrui denaro è Ismail, un marocchino che tenta di vendere la sua mercanzia nonostante i prezzi da capogiro, ricorrendo all'arma dell'impietosimento; non soddisfatto, lascia la casa solo dopo un'adeguata merenda con l'aria di chi ha tutte le intenzioni di volervi ritornare prima o poi.
Mani giunte e implorazioni al cielo; si presenta così Cornelia Vaccaroni, donna di chiesa e amica d'infanzia di Marianna, che si sente in dovere di partecipare alla questione invitando marito e moglie a non interessarsi degli affari di cuore della loro figlia. E quando sembra proprio averli convinti, quasi per combinazione, all'improvviso salta fuori Remo Quaia, brillante impresario edile che con la scusa di dover effettuare alcune riparazioni è venuto a conoscere Marina. Scaltro e furbastro, è lui l'uomo cargo de bezi predetto dalla fattucchiera e, saputo della balbuzie della giovane, si finge sordo per non farla sentire in imbarazzo. Lei ci casca, mettendo da parte la timidezza e gettandosi tra le sue braccia.
Michele Colussi
Personaggi ed interpreti
- Tommaso
- Marianna, sua moglie
- Marina, loro figlia
- Onorato, fratello di Marianna e cognato di Tommaso
- Il ladro
- Remo Quaia, impresario edille
- Cornelia Vaccaroni, la cesota
- Colomba Rumiz, la triestina
- Prisca, la serva
- Ismail, 'l marochin