• Prima rappresentazione: 1997
  • Testo originale: Sergio Cucut
  • Regia: Sergio Cucut

È una commedia d'intreccio, brillante, di ispirazione borghese ed è ambientata presso un'azienda situata in un centro della Bisiacaria, durante il periodo antecedente la Il guerra mondiale. La vicenda ci introduce in un evidente impianto di sapore prettamente provinciale, attraverso improvvisi risvolti farseschi, per approdare ad un lieto fine.

La signora Veronica, vedova sessantenne, dopo la scomparsa del proprio marito diviene la naturale padrona della casa che per effetto del suo carattere gioviale ed espansivo è meta di svariati e pittoreschi personaggi del circondario. Difatti, oltre che componenti della famiglia, costituiti dalla propria figlia Ortensia, rimasta vedova pure lei in giovane età, la di lei figlia Emma, amabile e splendida diciassettenne, sposata al maturo e astuto Gustavo, avente l'incarico di intendente dell'azienda e dalla bisbetica e svogliata serva Dorotea, si intercalano l'anziano medico Diogene Cipriotti, aspirante all'ambita carica di direttore della cassa malati, il goffo e trasandato frate francescano padre Guido, detto Martondèla, l'incallito vedràn Aristide Tintinàgo, mediatore locale e l'infelice girovago Leopoldo Pitiòt, nipote di un onorevole ex spizièr.

Gustavo, sposatosi di recente con la giovane e bella Emma, si dimostra alquanto seccato di convivere con due suocere e di dover sottostare all'asfissiante modus vivendi ormai adottato dalle due donne. Il destino lo fa incontrare con il vecchio amico Leopoldo, il quale, rimasto vedovo da tempo, sta girovagando alla ricerca della nuova fiamma conosciuta in un attimo fuggente nella trattoria di una stazione ferroviaria; assieme architettano un piano per far sposare l'anziana e saccente Veronica al malcapitato medico di famiglia Diogene Cipriotti, garantendo a quest'ultimo, quale contropartita, l'ambita carica di direttore della cassa malati.

Nel frattempo Leopoldo, curiosando in un vecchio album di fotografie a casa di Gustavo, scopre il ritratto dell'amata, la quale non è altro che l'avvenente giovane vedova Ortensia.

Un susseguirsi di svariati e fortuiti episodi contribuiscono ad aggrovigliare la matassa inducendo le due donne ad una reciproca gelosia e a credere di aver a che fare con due autentici don Giovanni.

Non si tratta che di un "qui pro quo", sbotta il medico Cipriotti, dopo un batti e ribatti e le due coppie si uniranno con la benedizione del frate e la felicità dei giovani sposi Emma e Gustavo che finalmente potranno realizzare il loro sogno d'amore.

Alberta Candotti e Federica Valenta

Personaggi ed interpreti