• Prima rappresentazione: 1992
  • Testo originale: Sergio Cucut
  • Regia: Sergio Cucut

Un testo per celebrare ricordi e momenti di vita rurale di una Staranzano che, probabilmente, non c'è più. Sfilano quindi in scena personaggi dall'inconfondibile matrice bisiaca, presi a prestito più o meno liberamente da personaggi reali di un tempo concretamente vissuto, e reso vivo ora grazie al ricordo e tramite la finzione scenica.

Finzione, ma non troppo: la storia che si svolge fra le quattro pareti di una casa qualsiasi, e che vede protagonista una famiglia talmente qualsiasi da far pensare che questa pretesa di anonimato non possa davvero essere casuale, ci ricongiunge ad intrighi ed intrallazzi dei quali si sente spesso parlare: matrimoni combinati, d'interesse (anche se è un interesse tutto sommato modesto), piani per potersi invece sposare per amore, improbabili soluzioni finali in gloria ed alleluia e canti celebrativi di abitudini e modi ormai persi. Che tutto questo raggiunga ancora una volta lo scopo, che è quello di ricordarci, come si dice, "chi siamo" e "da dove veniamo", è fuori di dubbio. I personaggi sono talmente ben tagliati da far scattare subito il riconoscimento o l'identificazione, anche se poi noi crediamo, in fondo, di non essere più cosi, e forse è vero. Ma è il solito fascino delle cose certe, proprio perché andate, mentre noi, dove ci dirigiamo, anzi, dove ci facciamo trasportare, lo potremo forse dire solo col senno di poi. Salutiamo quindi il buon Gerolamo, la pratica moglie Assunta, la figlia Marina che trama per potersi unire con il proprio innamorato Gino, l'immancabile serva Orsula, e anche colui che risolverà, come piovuto dall'alto, tutto l'inghippo: il non meglio precisato Giulio. Poco importa che poi la famosa finzione scenica faccia tornare anche conti che nessuno di noi ha mai visto tornare. Può servire forse a ricordarci che, alle volte, un minimo d'allegria in più e qualche tensione in meno, può, se non far tornare, almeno approssimare conti che dobbiamo comunque, in modo o nell'altro, fare.

Maurizio Boscarol

Personaggi ed interpreti