- Prima rappresentazione: 1994
- Testo originale: Sergio Cucut
- Regia: Sergio Cucut
Na onta e ‘na sponta
Siamo in piena estate 1948, anno delle prime elezioni politiche ed elezione dei primi sindaci democratici del dopoguerra. Eppure la scena non cambia, i personaggi sfilano o indugiano contro la sagoma inconfondibile del bobolàr, proprio come ogni anno, e la Sagra de le raze è uno di quegli appuntamenti che sono ormai parte delle abitudini e delle tradizioni di tutti noi. Anche di noi teatranti, s'intende: la regolarità di queste rappresentazioni lo sta a dimostrare. In maniera semplice ed efficace quell'unica scena, quei rituali personaggi che la abitano, provenendo da un passato che ci pare e non ci pare di ricordare, ci parlano in maniera diretta di ciò che siamo noi adesso.
Barba Enci ha piantato il bobolàr e lo ricorda ossessivamente a tutti, ma nessuno lo vuole più ascoltare. Credono tutti di sapere già! Forse è vero, ma per quanto ancora lo ricorderanno? Quando Enci non glielo rammenterà più, loro lo sapranno ancora? O saranno già persi dietro a padre Efrem, un tipo dalle maniere sbrigative e risolute? "Viva la Madonna", grida. Sembra uno slogan, ma ormai gli slogan non vanno più di moda. E tutti ridono: in fondo è innocuo. Solo Giovanin levrèt continua risolutamente a lamentarsi, imprecando ed inveendo forse a caso, il solito originale; anche lui, chi lo vuole ascoltare? Meglio le ragazze istruite dalla placida Gusta: con il loro rituale spettacolino e le loro fresche grazie allontanano le malinconie almeno per qualche minuto. Ma poi tutto ritorna come prima, usuale come i battibecchi fra la Lisa taliana e la Rosa montagnola, come la tosse dello spazzino comunale Toni Visintin, la sordità di Catina lona e le lentezze del Toni otia e Tita con Genio Mian autoelettosi improbabile capo responsabile del posteggio di biciclette. Niente cambia, dunque. Eppure dal primo gennaio di quell'anno è entrata in vigore la neonata Costituzione; l'Italia viene dal referendum che l'ha decisa Repubblica, e il regime appena terminato sembra stemperarsi sullo sfondo, ancora dietro al bobolàr. Se lo ricorderanno i nostri protagonisti?
Maurizio Boscaro
Personaggi ed interpreti
- Eugenio Mian
- Tita Zorzenon
- Toni Visintin
- Giovanin Trevisan
- Barba Enci
- Antonio Devidè
- Padre Efrem
- Chierichetto
- Lisa taliana
- Gusta Marega
- Catina Iona
- Rosa montagnola
- Lalla, la rossa
- Carmen
- Silvana