• Prima rappresentazione: 1987
  • Testo originale: Aldo De Benedetti
  • Regia: Sergio Cucut

All'annuncio della partenza per la montagna di Marina, Alberto, suo marito, pregusta già questo scampolo di libertà invernale e fantastica, con l'amico Savelli, di qualche gustosa avventuretta extraconiugale. Improvvisamente squilla l'apparecchio telefonico, una banale chiamata al numero sbagliato; all'altro capo del filo una magnifica e suadente voce di donna. Alberto non perde un'attimo: manda subito alla contessa Arduini, la sconosciuta interlocutrice, due dozzine di rose scarlatte con un biglietto romantico, raffinato, misterioso. Per una serie di coincidenze inafferrabili il mazzo arriva però nelle mani di Marina e... «ogni petalo di queste rose è una parola d'amore che penso, ma non vi dico. firmato: "Mistero"» la storia inizia; per ventidue giorni, mantenendo volutamente l'equivoco, Alberto manda a Marina le rose rosse con il solito biglietto, ma ... non solo quello: c'è una fitta corrispondenza epistolare e c'è pure la proposta di un appuntamento: alle cinque al Foro Romano. Alberto rimugina amaramente: «se ci va è tutto finito»; il matrimonio sembra ormai destinato a capitolare. Ma l'ingenuo avvocato Savelli, da sempre innamorato non corrisposto della moglie dell'amico, salva inopinatamente tutta la situazione: si dichiara essere lui "Mistero" e Marina, scossa da tanta goffaggine, delusa e offesa per un gesto reputato irriverente, ritorna innamorata come prima, più di prima, tra le braccia di Alberto.

Personaggi ed interpreti